Tracce di cultura tedesca sulla Costiera amalfitana

Pur restando Capri e Ischia mete note e predilette da artisti e poeti tedeschi, nei primi decenni del Novecento la Costiera amalfitana, da Vietri a Positano, viene scoperta da intellettuali, artisti e imprenditori tedeschi: a Vietri nasce la cosiddetta “scuola tedesca” di ceramica che, intorno alla fabbrica di Max e Flora Melamerson, fornisce un contributo importante a nuove espressioni artistiche e alla rivalutazione della trazione locale. Nel 1916 il poeta triestino Theodor Däubler dedica ad Amalfi il suo “Sang an Amalfi” ma sarà soprattutto Positano il luogo di aggregazione di scrittori e pittori che scelgono il piccolo e riparato paese in Costiera come “rifugio precario” dalle temperie naziste.
Testi:
Walter Benjamin e Asja Lacis: "Napoli"
Siegfried Kracauer: "Felsenwahn in Positano"
Ernst Bloch: Italien und die Porösität bloch_italien_und_die_poroesitaet_1925

Testi inediti
Qui si trovano testi di scrittrici e scrittori tedeschi del Primo Novecento finora inediti in Italiano.
Theodor Däubler: Canto per Amalfi
(tradotto da Valeria Bazzicalupo)
e testi tradotti dagli studenti partecipanti al workshop di traduzione del Corso Letteratura tedesca V del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Salerno:
Annalisa Armerante / Stefania Bertucci / Sonia Cipollino / Francesca Micca / Fabiana Paola / Silvia Stanzione / Luisa Zullo,
a cura di Stefan Nienhaus e Valeria Bazzicalupo:
Stefan Andres: Amata Positano
Joe Lederer: Il paese dai mille scalini
Elisabeth Castonier: Tempestoso tendente al sereno (pagine scelte)
Lola Landau: Positano o la strada per la terza vita.